mercoledì 7 dicembre 2016

Obice: Un ponte color arcobaleno

Carissimi tutti che avete votato NO al referendum e avete invitato tutti a fare altrettanto, se non foste ancora abbastanza soddisfatti di tutto quello che avete causato, vi diamo ora un’altra buona notizia.

Dovete sapere che la legge Cirinnà (formalmente la legge 76/2016) ha bisogno, come tutte le leggi, di decreti attuativi, cioè di quei “regolamenti” che permettono di attuare la legge in tutti i suoi aspetti.

Sostanzialmente i decreti forniranno un riconoscimento garantito da parte dello stato italiano delle unioni civili o matrimoni contratti all'estero secondo lo statuto italiano di unione civile.

Sono state inoltre apportate alcune modifiche al codice penale per consentire l’equiparazione del partner dell'unione civile al coniuge, così che nel caso uno dei due uccidesse l'altro si applicherebbe lo stesso regime che si applica alle persone legate dal vincolo matrimoniale.

In attesa dei decreti, le unioni civili sono state possibili grazie al cosiddetto “decreto ponte”, scritto dal ministro Angelino Alfano. Secondo quanto stabilito, il termine ultimo per l’approvazione dei decreti attuativi era il 5 dicembre; ma il nostro Angelino non smette di stupire, infatti il ponte provvisorio può essere “allungato” fino al 5 marzo 2017 data dopo la quale il decreto non sarà più valido. Quindi se la scadenza del 5 marzo non dovesse essere rispettata, non sarebbe più possibile creare unioni civili fino all'approvazione, in entrambe le camere, dei suddetti decreti.

In conclusione, oggi con 173 sì il Governo ha ottenuto la fiducia sulla manovra di bilancio, Renzi è tecnicamente dimissionario e bisogna ancora capire con quale forma e colore si metteranno a discutere di legge elettorale.

Mattarella ha accettato con riserva le dimissioni e domani inizieranno le consultazioni per trovare qualcuno che si prenda l’incarico di sostituire Renzi.

Considerando che le consultazioni inizieranno alle 18 pare che non ci sia tutta questa fretta, abbiamo già detto altrove che prevediamo che le camere non verranno sciolte prima del 15 settembre 2017.

Personalmente ci auguriamo che questo ponte crolli e che il prossimo Governo abbia il coraggio di mettere in discussione la legge Cirinnà e, di conseguenza, che sia capace di mettere nello stesso cassetto della Scalfarotto i suoi decreti attuativi.


Fabio Molinaris
Daniele Barale






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