lunedì 23 aprile 2018

Obice: L'Appendino e la pagina destinata a rimanere bianca

L'amatissima "sindacA" Appendino ha dichiarato: “Registreremo all’anagrafe i figli delle coppie gay”, ora, non è una big news e probabilmente in questo periodo dovremmo preoccuparci di altro (governo?! crisi economica?! guerra in Siria?!) ma in realtà il governo non lo faranno e quindi non ce ne preoccupiamo...

L'Appendino ha affermato che dedicherà una pagina del registro comunale per riportare l'elenco dei bambini che sono nati da coppie (o forse anche triplette?! Tanto al poliamore sono già abituati all'interno del M5S, Carlo Martelli e Carlo Sibilia docent) di persone dello stesso sesso. Sicuramente è un'iniziativa che per molti sarà "progresso", per alcuni (quelli che hanno venduto la propria libertà) una nuova "tutela da parte dello stato" e per altri "un'azione estremamente pericolosa"; noi ne abbiamo già parlato e abbiamo già acceso molti pixel in merito a questi temi.

Per esempio qui abbiamo detto:
5. Se il matrimonio è solo un timbro pubblico sul proprio amore e lo Stato dovesse riconoscere il “Love is Love”, disconoscendo quanto detto sopra e rompendo così il principio sacro per millenni che il matrimonio c’è solo quando un uomo e una donna si uniscono, perché non aprire anche alla poligamia, al poliamore di ogni specie: dalla “famiglia” composta da 3 papà, da un papà e 4 mamme, a quella con un papà il proprio cane e il figlio ottenuto tramite una madre surrogata etc… Se l’amore che una mamma e un papà possono dare al proprio figlio non conta, bisogna considerare seriamente queste domande!
Ricordiamoci, finché c’è ancora senso comune: se rompiamo la sacralità del vincolo matrimoniale tra uomo e donna, ogni rapporto “stabile” potrà alla lunga divenire “matrimonio” e di conseguenza diritto incontestabile: ecco l’esempio concreto, e non di chiacchiera fuffa, che ci ricorda a cosa serve il ddl Scalfarotto!

6. Se due uomini o due donne possono “sposarsi”, e la loro unione equivale al matrimonio tra un uomo e una donna, ne deriva il pieno diritto a “formarsi una famiglia”. Non solo potranno adottare, come ricorda Cirinnà, avranno anche il diritto a forzare la natura per ottenere un figlio: la maternità surrogata sarà tutelata! Ci sono tanti precedenti che confermano ciò, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna grazie alla coppia Elton John e suo “marito”… E non dimentichiamo la Cedu, quando ricorda agli stati membri dell’Ue che se riconoscono alle coppie dello stesso sesso diritti e doveri simili o uguali per tutto al matrimonio tra un uomo e una donna, a tale formazione sociale dovrà anche corrispondere la possibilità di avere figli”. Dunque, se la logica non inganna: l’unico modo che due persone dello stesso sesso hanno per avere un figlio, è quello di ricorrere ad una “madre surrogata”, all’utero in affitto.
Si faccia attenzione: non è una minaccia farlocca, spauracchio messo in circolazione per montare un complotto ad hoc orchestrato dai cattolici ma un vero problema, che a tante cliniche fa guadagnare in nome di un vero biobusiness e grazie allo sfruttamento delle donne! Riconosciuto come tale dalle femministe italiane di “Senonoraquando” e da Sylviane Agacinsky, importante rappresentante del femminismo francese e mondiale.
[...]
I fatti concreti, perché reali come il sole che sorge, l’aria che respiriamo, il verde delle foglie, ci dicono che il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso non è un’emergenza, e nemmeno una necessita. Semplicemente, è un’arma al servizio della deriva antropologica che vuole rendere schiavo l’uomo, sradicandolo da ciò che ha di più caro, la famiglia: la mamma il papà i nonni gli zii i fratelli etc… Insomma una storia meravigliosa fatta di persone che si amano concretamente e formano quella comunità umana di base, in cui ogni uomo affonda le radici del proprio futuro.
E qua abbiamo scritto:
Nel momento in cui ciò che per disgrazia esiste, come una famiglia alla quale, per qualche triste motivo, viene meno un componente, si pretende che diventi uno standard tale da essere normato dalla legge, allora si sta creando qualcosa che non è una famiglia ma che, forse, le assomiglia solo guardandola da lontano e con poca attenzione.
Chi di noi se incontra un bambino per strada che gli dice di non avere una mamma non si sente triste per la situazione in cui si trova? Chi difronte ad una ingiustizia del genere non si sente impotente, ma desideroso di aiutare quel bambino?
Ora, chi è pronto a votare una legge che tutela chi mette il bambino in questa condizione?
Detto questo, abbiamo più chiara la “forma” di questo mostro che sta attaccando la famiglia e che è stato ironicamente chiamato Godzilla.
In base al principio di legge naturale per cui una coppia omosessuale non può generare, molte legislazioni impediscono comprensibilmente l'adozione a gay e lesbiche, le cui associazioni di riferimento hanno però avviato un lavoro di fioritura di studi parascientifici per cui un bambino che cresca in un contesto non ne subisce danno.
Certo, i bambini giocano anche dove cadono le bombe, sorridono anche dove intorno si muore di fame, si rincorrono anche in guerra. Ogni vita può avere gioia e dare gioia al di là del contesto.
Il tema è se si possa riconoscere una forma di genitorialità artificiale alla coppia omosessuale, prendendo per buono il parallelo con qualsiasi coppia che adotta un figlio.
Il tema è dunque: per un bambino è preferibile il contesto in cui è presente una figura materna e una paterna o la presenza di mamma e papà è irrilevante?
Crediamo che la risposta ovvia sia: mamma e papà è meglio di genitore 1 e genitore 2, perché un bambino ha diritto alla propria radice, confondergliela e strappargliela è ferirlo, è togliergli quelle certezze che un tempo confuso come il nostro non ha ancora cancellato del tutto. Noi siamo figli di un papà e di una mamma, tutti noi. Questo è un dato ineliminabile, che merita cura!
Ora, quello che ci viene da dire è che si sta sprecando carta... soprattutto da dopo il 23 aprile, quando il sindaco Appendino ha trascritto gli atti di nascita di tre bambini nati all'estero da due coppie, una composta da due uomini (con due gemelli) e una da due donne; e poi ha riconosciuto due donne come "entrambe genitori" di un bimbo nato in Italia, Niccolò Pietro, e non a caso proveranno a dargli doppio cognome. Attenzione, qui emerge un aspetto interessante, che conferma PD e 5Stalle come volti del “partito radicale di massa": le due donne sono Chiara Foglietta, nota consigliera comunale del PD e la bioeticista Micaela Ghisleni. In tutti e tre i casi appaiono evidenti l'utilizzo di utero in affitto e inseminazione eterologa, oltre che gli aspetti disumano, cosificante e incostituzionale. La rivoluzione bio-politica è in atto: si vuole piegare la realtà all'ideologia.

Dicevamo che si sta sprecando carta, infatti, se si prende un foglio e lo si intitola "Elenco dei bambini nati da 2 uomini o da due donne", quell'elenco sarà composto comunque da zero elementi... la realtà è testarda... è come pensare di fare un elenco di maiali che volano, ci si può provare ma i maiali non inizieranno a volare solo perché qualcuno li vuole contare o tutelare. Dispiace solo – e lo sottolineiamo con ancora più forza - che per l’ennesima volta, dopo “l’istituzione dell’assessorato alle (finte) famiglie” e varie iniziative perniciose, a rimetterci siano proprio i bambini, i quali vedono e vedranno negati i propri diritti ad avere una mamma e un papà.

Fine dell'articolo, continuate pure ad odiarci ed ad odiare la realtà, a noi va bene così.


P.S. Leggendo l'articolo su TPI fino alla fine si incappa nella frase "Vi è ancora una grande confusione su come le coppie omosessuali, fermi restando gli impedimenti di carattere fisiologico, possono instaurare un legame di genitorialità." e questa cosa è simpatica, neanche loro sanno come sia possibile ottenere il risultato tanto agognato ma si ostinano a voler piegare la realtà a colpi di norme, da bravi demiurghi quali solo come i loro colleghi magistrati e medici sponsorizzatori della cultura della morte.

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